Descrizione
È, questo Girotondo, un taccuino dove respirano il riso e la festa, lo stupore e il tremore, l’urgenza e l’attesa. Un ventaglio di orme, di sensibilità, di scommesse, uno smisurato arcobaleno. Bisognerà fargli da specchio, occorrerà scrutarlo in ogni rigo e in ogni quadro, si dovrà spugneggiarne la sapienza, lo stile, il suo segno, fecondo non a caso. Non rivelò forse, un’anima indigena, Carlo Levi, che Torino è l’“antica e unica città dell’adolescenza”? E dunque: come non riconoscere, qui, lungo il Po, un’inestinguibile promessa di guarigione, di vita?
Questo taccuino, più che un libro, è una sorta di diario di bordo, anzi di letto, un ventaglio di consigli, una staffetta fra ex malati e nuovi malati per potersi avventurare nei luoghi dell’ospedale con un compagno accanto che ha la tua stessa età, e, magari anche la tua malattia e ti tiene per mano impedendoti di inciampare.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.