Descrizione
“In che tempi viviamo! Queste cose una volta non succedevano.”
Chi non ha mai sentito pronunciare questa frase?
Ma siamo sicuri che sia questa la verità?
I giornali e le riviste del periodo storico a cavallo tra il XIX e il XX secolo raccontano di episodi che smentiscono questo luogo comune.
Ci descrivono un Canavese dove i fatti di cronaca nera erano molto più frequenti di oggi e le violenze perpetrate erano di gran lunga più crudeli e talvolta sconcertanti.
Incaricato di investigare e risolvere questi casi fu in prevalenza il viceprefetto di Ivrea Pietro Veyrat, il quale, raggiunto il pensionamento, si ritirò a Oneglia, sua città di origine.
È bello immaginare che in quel periodo di riposo abbia voluto lasciare, sulle pagine di un diario, testimonianza delle indagini e dei crimini di cui si era occupato in carriera.
22 racconti che narrano di un territorio abitato da persone capaci e laboriose, ma allo stesso tempo introverse e litigiose; gente dura, che agiva senza paura e arrivava senza troppi indugi a soluzioni estreme.
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